Paghetta dei figli nella separazione e divorzio

Paghetta dei figli. Spesa straordinaria o mantenimento ordinario?

Nelle coppie separate o divorziate, la paghetta ai figli viene considerata come una spesa ordinaria, quindi dovuta nell’ambito dell’assegno di mantenimento, oppure come una spesa straordinaria?

Questa domanda, che può sembrare banale, in realtà non lo è affatto.

Come sappiamo dopo la separazione/divorzio uno dei due coniugi può essere tenuto a corrispondere l’assegno di mantenimento all’altro, come dichiarato dagli arti. 315 bis e 316 bis del codice civile, che prevedono che il mantenimento sia l’obbligo’ di contribuire alla crescita, all’istruzione ed educazione dei figli anche dopo la cessazione del matrimonio: ma la paghetta dei figli vi rientra o no?

La paghetta: come la considera la giurisprudenza

Come noto, il genitore che è tenuto a corrispondere l’assegno di mantenimento può affrontare le c.d. spese ordinarie, ovvero tutte quelle che servono per far fronte alle necessità quotidiane, come vitto, alloggio e via dicendo, ma anche quelle straordinarie, ovvero quelle spese che sono dovute per eventi eccezionali o comunque imprevedibili (ovvero quegli eventi che non fanno parte, in maniera stabile, della vita dei figli minori, o comunque spese che non possono essere determinate/quantificate ex ante).

Rispetto a come qualificare la paghetta, non bisogna ritenere che essa rientri nelle spese ordinarie. A riguardo infatti la giurisprudenza di Cassazione è chiara.

Citiamo, in particolare, la sentenza n. 25593 del 2020 della VI Cassazione Penale, che sostiene che le forme del mantenimento dei figli sono quelle determinate dalla legge e quindi uno dei genitori non può pensare che la paghetta sia una forma di mantenimento, alternativa a quelle previste dalla legge.

I genitori possono comunque accordarsi per integrare questa voce di spesa, appunto la paghetta, come voce extra mantenimento dovuta ogni mese (così come per altre spese che sono considerate prevedibili e ripetute per la vita dei figli, come iscrizione a centri sportivi, pagamento del canone televisivo e molto altro). Le spese straordinarie sono invece extra rispetto al mantenimento settimanale o mensile e quindi fuori da questa quota, appunto perché non possono essere preventivate e fissate ex ante.

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